Quando si parla di velocità è bene fare una immediata distinzione con il concetto di rapidità.
Se infatti la rapidità è considerata la capacità di reagire, nel minor tempo possibile, ad uno stimolo oppure di eseguire movimenti di singoli segmenti corporei alla massima velocità, il termine ‘velocità’ identifica nello specifico il rapporto tra lo spazio, inteso come la distanza percorsa, ed il tempo necessario per coprire tale distanza. Esiste anche una formula per calcolare la velocità
V = S/T
Risulta essere la funzionalità del sistema nervoso ad essere strettamente correlata alla rapidità, solo in parte collegata a fattori energetici: ne deriva che il miglioramento della rapidità con l’allenamento è possibile solo in limitata misura, nell’ordine del 20% circa. Al contrario l’allenamento della velocità consente di diventare più rapidi, ad esempio per quanto riguarda la capacità di sprint, una caratteristica comune a diversi sport; allenarla porta importanti miglioramenti nei risultati di una performance di gara.
Per allenare la velocità nel modo corretto è bene seguire alcuni principi, nell’ottica di diventare più rapidi.
-Il riscaldamento, rappresenta la fase iniziale dell’allenamento, di fondamentale importanza per evitare il rischio di infortuni; gli allenamenti atti al miglioramento della velocità implicano infatti carichi di lavoro massimali: è bene anticiparli con corsa leggera, esercizi di mobilità articolare e stretching.
-Le pause, è importante prevederle tra una serie di ripetizioni e la successiva, pianificandole insieme agli esercizi con massima attenzione nel periodo prossimo alla gara. E’ bene non sottovalutare la pausa poichè esercizi di allenamento della velocità effettuati senza un completo recupero potrebbero portare a strappi muscolari o contratture.
-La forza muscolare è la base per svolgere qualsiasi attvità sportiva, compreso l’allenamento della velocità. Pianificare esercizi per l’incremento della forza è il modo migliore per un allenamento completo. Correre contro una resistenza o sollevare pesi sono alcune delle tipologie di esercizi che possono anticipare quelli per migliorare la rapidità, con un carico che andrà via via ridotto
-Nel caso di sport che richiedono un preciso gesto tecnico da effettuarsi in tempi ridotti, è importante conoscere nel dettaglio la tecnica di allenamento di un movimento ad alte velocità, prima di effettuarli.
Sono tre le fasi da considerare nella prestazione di un atleta in discipline quali la gara di corsa sui 100 metri. La prima fase, di accelerazione, arriva sino ai 30 metri e d è caratterizzata da un progressivo e repentino aumento della velocità. Il valore massimo viene raggiunto poco dopo il superamento dei 30 metri e l’atletà dovrà riuscire a mantenerlo per alcuni secondi, indicativamente fino ai 70 metri, oltre ai quali si passa alla terza fase, il progressivo ed inesorabile calo della velocità, in quella che è definita fase di velocità decrescente. Per allenare la capacità di sprint, in questo caso, si effettuano ripetute con partenza da fermo o da corsa lenta su distanze di circa 40 metri, al fine di migliorare non solo il picco massimo di velocità ma anche la capacità di accelerazione, strettamente legata alla forza che lascia spazio, dai 20 metri in poi, alla componente nervosa. Il piano di allenamento dovrà essere correlato al grado di preparazione atletica senza comunque variare la distanza ma piuttosto il numero di ripetizioni o di serie, e lo sportivo dovrà impegnarsi al massimo nello sviluppo dell’accelerazione e nel raggiungimento della velocità massima.